01 Mag

Problem Solving

Il problem solving indica l’insieme dei processi attraverso i quali è possibile esaminare, fronteggiare e risolvere positivamente un problema.
Trattasi di giochi di attivazione mentale che richiedono la risoluzione ragionata di enigmi al fine di recuperare il cibo nascosto al loro interno; quindi, il problem solving, può essere definito come un vero e proprio rebus per i nostri cani!
E’ importante affiancare all’attività fisica del cane anche l’esercizio mentale; alcuni studi recenti, hanno dimostrato che il lavoro cognitivo praticato attraverso i giochi di attivazione mentale è 10 volte più stancante per il cane rispetto all’attività fisica.
Questi giochi sono adatti ai cani giovani ma possono essere utili anche per i cani più anziani e/o apatici/pigri/timidi perché li aiuterà a mantenere allenata sia la memoria che l’attenzione. Inoltre, i giochi di attivazione mentale rappresentano un insieme infinito di attività che favoriscono lo sviluppo di determinate abilità, ossia:

  • la capacità di concentrazione e di autocontrollo;
  • la capacità di dar vita a nuove euristiche;
  • l’utilizzo di zampe, bocca e naso.

Ogni problem solving possiede un livello differente di difficoltà, pertanto, vanno strutturati su misura per lui e, soprattutto, è fondamentale che il cane li affronti con gradualità iniziando con un problem solving che abbia un basso livello di difficoltà! Sarà compito dell’educatore cinofilo indicare quello più adatto al vostro cane, analizzando nello specifico tutte le caratteristiche e le peculiarità del gioco…tenendo, ovviamente, conto della soggettività del cane in questione!
Va ricordato che è fondamentale concedere al cane il tempo appropriato per la risoluzione del problem solving (non dategli fretta!) e che, se necessario, lo si può aiutare dandogli qualche indizio (il cane deve sempre riuscire a risolvere il problema proposto perché altrimenti si rischia di minare la sua curiosità e la sua autostima…inoltre, non deve stressarsi o andare in frustrazione…quindi, la “sessione di lavoro” deve finire sempre in positivo). Infine, il set scelto per lo svolgimento del problem solving dovrà essere privo di stimoli centrifugativi; il livello di attivazione emozionale (Arousal) – prima di iniziare il problem solving – dovrà essere intermedio; le sessioni dovranno essere brevi onde evitare che il cane si affatichi e che si interessi ad altro.
In conclusione, si può affermare che:

  • i giochi di attivazione mentale implementano la flessibilità cognitiva del cane;
  • apportano maggiore sicurezza al soggetto;
  • aumentano il livello di fiducia e di collaborazione all’interno del binomio;
  • accreditano il proprietario agli occhi del cane.

I problem solving si acquistano nei negozi specializzati ma si possono anche creare in casa con un pò di fantasia!

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